Le informazioni raccolte in questo libro - dati statistici, fotografie dei caduti, descrizioni di lapidi, cippi e monumenti oltre a venti testimonianze raccolte nella provincia, alle allocuzioni dei 18 Sindaci dei Comuni interessati e del Presidente della Repubblica - offrono un quadro degli avvenimenti nella provincia ravennate durante il periodo dal 1943 al 1945.
Il volume offre elementi di conoscenza e di riflessione intorno al processo che ha portato alla costruzione delle strutture originarie dell’attuale ospedale di Lugo; non solo la ristampa del progetto effettivamente realizzato, ma anche del progetto proposto da Giuseppe Ballotta e Pellegrino Piana.
Questo CD comprende: - la biografia di Agostino Codazzi, in italiano ed in spagnolo, composta da 30 schede; - una selezione dei lavori di Codazzi (carte geografiche, schizzi cartografici, disegni ed altri materali; - una raccolta di immagini relative alla vita ed ai lavori di Codazzi.
Ricostruendo l’origine, lo sviluppo e la fine della rivista “E’ val” (Il Vaglio)nata in una piccola scuola della provincia romagnola, l’autrice ridisegna la storia dei primi otto anni del regime fascista, vissuta, raccontata e illustrata dai protagonisti, maestri e scolari, nell’ambiente sociale della provincia italiana, attraverso le prime fasi dell’evoluzione e del consolidamento del nuovo sistema politico. E’ il racconto del tentativo di attuare un progetto educativo finalizzato al rispetto della personalità dell’individuo nelle sue varie forme espressive e comunicative, in un contesto sul quale incombe la pretesa costante e ricattatoria dell’uniformità culturale e politica imposta dal regime.
Questo libro è la raccolta di racconti che sgorgano numerosi dalla memoria dell’autore. Il territorio in questione è la pianura tra Lugo e Conselice, con i suoi campi, le sue case sparse, i piccoli paesi, segnata dagli argini che contengono fiumi e canali. Possiamo ricostruire, attraverso questi testi, un mondo e una cultura che ancora si intravedono nelle pieghe di un territorio che, nel frattempo, ha subìto profondi cambiamenti.
Note biografiche e testimonianze sulla vita di Don Angelo Ceroni parroco nella Parrocchia S. Giacomo di Lugo dal 1967 fino al 1993, anno in cui partì missionario per le favelas di Sao Bernardo, in Brasile, dove ha operato fino alla sua morte, avvenuta nel 1999.
Il volume prende in esame tutti i modelli maggiormente rappresentativi della produzione della famiglia Zanotti attraverso la presentazione dei registri dal 1904 in poi fino ad oggi, con relative immagini. Nato dall'impegno di Giuliano Preda, si può considerare l'opera esaustiva e conclusiva sull'argomento "armi Zanotti"; opera che finalmente rende onore ai grandi artigiani romagnoli.
In molte famiglie, a Lugo di Romagna, si trovano uno o più cappelli alpini orgogliosamente tenuti in bella mostra, alcuni “mangiati” dal tempo e dalla guerra, altri, più nuovi, dei giovani delle ultime leve. Questo libro rappresenta dunque una testimonianza della presenza romagnola nelle truppe alpine. Con certosina pazienza sono stati raccolti memoriali, diari appunti e soprattutto fotografie che testimoniano la partecipazione degli artiglieri della 22°, 23° e 24° batteria del gruppo Belluno alle campagne greco-albanese ed yugoslava. Il volume è stato premiato al concorso nazionale "Gen.Div. Amedeo De Cia".
Il volume ricostruisce la biografia e l’opera di questo pittore. Continuamente in rapporto con Faenza, dove è ingaggiato dai committenti più prestigiosi, Biagio d’Antonio appartiene a quella schiera di artisti che proseguono la secolare tradizione di diffusione del verbo figurativo fiorento in Emilia e in Romagna, entrando altresì nel prestigioso gruppo di pittori inviato da Lorenzo il Magnifico nel 1482 a Roma per affrescare le pareti della cappella Sistina.
L’autore ha raccolto in quest’opera i suoi ricordi di fanciullezza e di gioventù. Il mondo che emerge dai suoi racconti è ben diverso da quello odierno: non c’erano né automobili, né aerei, né telefoni, né lavatrici o frigoriferi, né computer e neppure la televisione; appariva appena la radio.
La scoperta di un epistolario fra Carducci e la Contessa faentina Silvia Pisolini, fatta da Natalino Guerra nel 1946, costituì la base della sua tesi di laurea. A distanza di oltre 60 anni, egli ha ritenuto utile rievocarne parzialmente studi e riflessioni per dare un’informazione, sia pure sommaria, che vada ad arricchire la biografia del poeta. Il libro si articola in quattro parti: sviluppi sull’epistolario carducciano, Carducci e la Romagna, epistolario del Carducci con la Contessa Pasolini e “problema religioso” del Carducci. Guerra Natalino Faenza : Edit (2008) 41 pp.
Questo diario di viaggio racconta i 55 giorni e gli oltre 5.000 chilometri percorsi in bicicletta da Emilio Dalmonte per attraversare gli Stati Uniti, dalla California alla Florida. E’ una raccolta di ricordi personali, riflessioni sociologiche, descrizioni di paesaggi, cronache di incontri, cenni storici, riferimenti eno-gastronomici e tanto altro ancora. Il tutto corredato da una attenta scelta di materiale fotografico originale che mostra una realtà americana inattesa, sorprendente ed ignorata dai media.
In questo volume si traccia la storia del territorio e della gente che dall’epoca romana ai giorni nostri ha vissuto a Cotignola. Questo viaggio nella storia viene effettuato prendendo spunto dai reperti archeologici rinvenuti e dai monumenti, siano essi esistenti o oramai perduti, che parlano della vita degli abitanti di questo Comune dal I secolo d.C. al Novecento.
Il libro narra le vicende di un’opera lughese socio-assistenziale iniziata il 1° gennaio 1847 quando dieci uomini e dieci donne, anziani, soli, privi di mezzi di sostentamento e incapaci di lavorare, trovarono ospitalità ed assistenza continua in una casa destinata esclusivamente a loro: la Casa di San Giuseppe de’ poveri invalidi. Rispetto a questo desolante quadro un sacerdote, don Giovanni Sassoli, decise di intervenire in prima persona creando una fondazione e dettando lui stesso le regole di vita della Casa divenuta oggi la Casa protetta Sassoli
Questo libro nasce dal desiderio di ricostruire una memoria storica della città di Alfonsine la cui popolazione, a causa di eventi spesso tragici e violenti, ha cancellato dal ricordo collettivo parti della propria storia. In questo racconto scritto da Tonino Pagani (d’Cai), l’autore, narrando la propria vita dai sei ai vent’anni, ristabilisce un contatto col passato per colmare i buchi della memoria, ricordare e capire la gente di allora con le loro emozioni, le aspettative, le gioie e le delusioni. Pagani Antonio Lugo – Ed. Walberti (2005) pp.126, ill.
Il volume raccoglie gli atti di una giornata di studi dedicata ad Ernesta Galletti Stoppa realizzata con l’intento di riscoprire il ruolo e l’importanza che questa donna ha avuto non solo nella sua città ma nell’intero panorama nazionale.Precorrendo i tempi Ernesta si è dedicata alla diffusione di un sistema educativo all’avanguardia, aperto a tutti, che tenesse in considerazione le specificità di ogni età e la continuità tra i vari gradi di istruzione ed alla tutela dei diritti delle donne in ambito lavorativo e in merito al loro accesso a percorsi formativi.
I fratelli Carlo e Dante Mongardi partirono per il fronte russo e di loro non si ebbero più notizie dall’8 gennaio del ’43. Nel carteggio che racchiude le 151 lettere raccolte in questo libro, troveremo lo spontaneo ritratto di due fratelli, artiglieri alpini,prima occupati nel normale servizio militare, poi impiegati in prossimità del fronte sul Don. Attraverso una copiosa corrispondenza, i Mongardi trasmettono le immagini della vita di retrovia e ricevono da casa quelle della quotidianità familiare e di paese. Ma in molte pagine vi si incontra anche la disperazione di una madre che, pur intuendo il tragico destino dei propri figli, percorre tenacemente tutte le strade disponibili per raccogliere la sia pur minima speranza.
Il libro ricostruisce la storia dell’Azione Cattolica nella Diocesi di Imola dalla sua istituzione agli anni ’90 del secolo appena trascorso e costituisce un prezioso contributo alle vicende della Chiesa locale.
Dal 1987 la Comunità delle Alfonsine sta scrivendo una bellissima pagina di impegno civile e di cooperazione solidale in terra d’Africa. Nel tempo hanno preso forma farmacie, mulini, pozzi, elettrificazione, scuole; si sono costituite aggregazioni socio-economiche a favore delle donne senegalesi, a sostegno degli agricoltori, contro il lavoro minorile e le mutilazioni genitali femminili. Lo scopo di questo libro e quello di far “vedere” alcuni frammenti di questo impegno che la Comunità di Alfonsine, affiancata anche da altre associazioni, sta portando avanti.
La raccolta di studi presentata in questo volume costituisce il risultato di una rilevante ed articolata iniziativa messa in atto al fine di delineare finalmente in forme incisive ed organiche la figura e l’opera di Giacomo Manzoni (1816-1889), studioso e letterato che fu fra i fondatori della Cassa di Risparmio di Lugo, ricoprendone per primo la carica di Presidente, e partecipò attivamente all’economia lughese, alla vita del territorio ed alle vicende politico-risorgimentali.
Il volume è dedicato a Giuseppe Bartolotti,'avvocato dei cattolici Lughesi dal 1946 al 1979 anno della sua morte, uomo dalle doti non comuni nella professione e nell'amministrazione della cosa pubblica per un periodo lungo e di grande rilievo: quello della ricostruzione post-bellica e del successivo sviluppo della nostra comunità. Consigliere comunale, Vice Presidente della Cassa Rurale di Lugo, Presidente degli Istituti Riuniti di Cura e Ricovero quando gestivano l'ospedale, Presidente della Cassa di Risparmio di Lugo, ricopri ed interpretò questi ruoli, che potremmo quasi definire di potere, come un servizio ed un impegno personale per il bene comune: basti ricordare il progetto da lui voluto per il nuovo ospedale di Lugo, che vide realizzato solo poco prima della sua morte, nonché il grande impegno profuso per la riorganizzazione della nostra Cassa di Risparmio. In tali ruoli dimostrò sia una totale integrità che una straordinaria capacità di antivedere i bisogni della comunità e di pensare alla grande,e con rispetto Pratico, ai modi per soddisfarli.Il libro è un omaggio alla sua memoria ed un contributo per mantenerla nel tempo.
Questo è un romanzo d’avventura nel quale l’autore ripercorre la sua partecipazione alla guerra di liberazione nei primi reparti clandestini organizzati dagli Alleati. Il titolo “I morti non cantano” rimanda ad una realtà tutta interna alle problematiche della resistenza in quanto “cantare” sta per “rivelare” e quando qualcuno cadeva nelle mani del nemico era sottoposto ad interrogatori, talvolta uniti a torture, proprio perché “cantasse” cioè svelasse notizie utili. Ma dai morti non si ricavano notizie. Questo è il senso del titolo che rispecchia l’avventura di Paride Baccarini che non venne fucilato dai fascisti proprio perché da lui si sperava di ottenere rivelazioni utili alla guerra in atto. Tuttavia il libro non è solo cronaca; Baccarini descrive la realtà che lo circonda, racconta se stesso, le sue ansie, le angoscie , i piaceri, i dolori, lasciando con queste sue memorie l’espressione dei grandi ideali che i giovani della Resistenza nutrirono.
Il libro è stato pubblicato in occasione dei 15 lustri della nascita della Sezione lughese dell’UNUCI e ripercorre la fondazione del sodalizio lughese, l’epopea della Lugo patriottica con dovizie di particolari storici, curiosità e parecchie notizie inedite sullo spirito che pervase non solo Francesco Baracca, ma anche, molti altri personaggi lughesi. La pubblicazione è corredata da un vasto album fotografico.
Annale di studi romagnoli della Fondazione Casa Oriani. I Quaderni del Cardello nascono nel 1990 per rispettare la consegna ricevuta da Luigia Pifferi Oriani che, per mantenere viva la memoria del venerato suocero Alfredo Oriani, lasciò in eredità all'allora Ente Casa Oriani, tutti i suoi beni. Negli anni seguenti questa rivista ha riportato vari contributi di studio, promossi o accolti dall'ente, non limitati al solo Oriani e alla sua produzione, ma relativi, secondo quanto recita il testamento, alla "vita culturale e politica fra Otto e Novecento". I Quaderni del Cardello costituiscono quindi un doveroso omaggio a chi ha creduto nella vitalità di una istituzione culturale come l'Oriani che, nata dal fascismo, ha saputo rinnovarsi e continuare un discorso storico-politico alieno da ogni ombra celebrativa.
I brani raccolti sono spaccati di vita vera descritta dai protagonisti con un linguaggio semplice, trasparente e coinvolgente: è la vita del territorio lughese in un tempo relativamente recente ma non abbastanza da essere presente nella memoria collettiva. C’è fra un racconto e l’altro un dialogo stringente in cui i protagonisti si rimandano la voce proprio come nel “trebbo” d’altri tempi. E’ il trascorrere di una serata di fronte al camino, in compagnia dei sentimenti e delle emozioni generate dai ricordi.
Il fascicolo prende in esame l'attività di Stern nel corso dei due periodi forlivesi della sua attività, soffermandosi, nella parte finale, anche sul resto della sua produzione artistica. Dei dipinti romagnoli viene fornita un'attenta scheda critica, corredata da un breve apparato illustrativo.
Ricerca sul mondo dell’istruzione e sulla scolarizzazione nella Bassa Romagna tra la fine del XIX secolo e la prima metà di quello successivo (1861 – 1922)
In occasione del centenario della nascita del Circolo Aurora, fondato a S. Biagio di Ravenna nel 1904, è stato realizzato questo libro che ne riassume la storia raccordandola opportunamente a quella di altri Circoli politici e non del ravennate
Il libro, nato dal desiderio di ricordare la storia del Liceo Classico di Lugo, nel 50° anniversario della sua istituzione, è divenuto anche l’occasione per richiamare alla memoria la profonda tradizione lughese degli studi classici che trova le sue radici nel collegio Trisi. Partendo da queste origini il libro prosegue con la vera e propria storia del Liceo Classico raccogliendo i nomi degli studenti dal 1955 al 2004 e degli insegnanti dal 1889 al 2003. Oltre a due biografie di Fabrizio Trisi e Luigi Graziani, il volume contiene una sezione interamente dedicata ad Ernesto Maggioni (docente al Liceo dal 1956 al 1965). Coordinamento e redazione Claudia Bartolotti, Claudio Mazzotti, Antonio Pirazzini. Scritti di Giordano Dalmonte et al. Faenza : Edit, (2004). 315 p. : ill.
In quest’opera, complessa ed intrigante, racconto ed immagini ruotano attorno ad uno dei personaggi che hanno con Lugo un legame privilegiato: Gioacchino Rossini e, forse ancora di più, attorno al padre Giuseppe, lughese e romagnolo autentico. Lo snodarsi della vicenda, fra i palazzi ed i monumenti della città, fotografati e disegnati dentro e fuori, nello splendore del loro apparire e negli anfratti delle loro viscere, costituisce un bell’esempio di come si possa coniugare un’esigenza artistica individuale con la valorizzazione di un territorio ricco di fascino come il nostro.
Quello che Giordano Dal Monte ci offre è il quadro sintetico di una vera e propria rivoluzione, politica e sociale, che – nel corso di poco più di una generazione – ha completamente mutato il volto di Cotignola e dell’Italia, spesso in maniera completamente imprevedibile per coloro che erano usciti pieni di speranza e di propositi innovativi dal tunnel ventennale del fascismo. Si tratta di un quadro di conoscenze molto utili per comprendere da dove veniamo ed aiutarci scegliere dove andare
Con questo libro gli autori hanno inteso ripercorrere i momenti fondamentali delle origini del Liceo “Gregorio Ricci Curbastro” di Lugo collegandoli al loro contesto storico, fra i più travagliati del secolo scorso, senza tralasciare gli entusiasmi, le speranze, gli affanni e le fatiche di quanti quel Liceo hanno voluto. Primo fra tutti il preside Giulio Costa che ha guidato il Liceo per oltre un trentennio con originalità di iniziative, intuizioni ed innovazioni portando questa realtà ad essere una delle istituzioni liceali ai vertici, in campo nazionale.
La figura dell’eroe Francesco Baracca, insuperato asso della prima guerra mondiale, viene analizzata sotto tutti gli aspetti utilizzando esclusivamente la sua fitta corrispondenza ed il diario personale. L’autore, con un lavoro di rigoroso incastro degli scritti disponibili, in parte inediti, dà vita ad una inconsueta ed originale formula di “intervista” al protagonista.
La biblioteca Trisi è nata ufficialmente nel 1803 come continuazione di un progetto iniziato nel Seicento dal nobile lughese Fabrizio Trisi che aveva disposto nel testamento l’apertura di un Collegio per l’istruzione dei giovani lughesi. In occasione delle iniziative per il bicentenario della Biblioteca Comunale “Fabrizio Trisi”di Lugo( 1803-2003) è stato pubblicato questo volume che raccoglie una serie di studi sulla storia dell’istituto e sui rapporti fra la biblioteca ed il contesto socio-culturale della città. A cura di Sante Medri. Con saggi di Luisa Tedeschi. Imola - La Mandragora, (2003). 348 p. : ill.
Questo volume è uno spaccato di mezzo millennio di vita della Parrocchia di Ascensione. Oltre ad esporre la sua tesi di laurea, dedicata alla storia e alle opere d’arte presenti in questa chiesa di stile romanico costruita nel ‘500, l’autrice raccoglie anche brevi biografie dei Parroci di Ascensione, fra i quali Don Pietro Dal Bosco, sacerdote molto amato che ha guidato questa comunità dal 1923 al 1958.
Questo volume traccia la storia della Chiesa di San Francesco in Cotignola, significativo esempio di architettura tardo romana, e testimonia la viva religiosità della popolazione, rafforzata dalla venerazione del Beato Antonio Bonfandini la cui salma è custodita in questa chiesa. Attraverso la raccolta di scritti, documenti storici e fotografie vengono narrata la storia della “Chiesa del Santo” e del Convento dei Frati Minori che tanta importanza hanno avuto nella vita religiosa, culturale e sociale della comunità cotignolese
Il libro, analizza l’evoluzione del territorio locale nell’ambito di un panorama più vasto di quello prettamente morfologico. Attraverso una lettura dei fattori economici, politici e culturali l’autrice coglie i vari aspetti che hanno influenzato la storia del tessuto urbano. La ricerca dedica particolare attenzione alla nascita di opere pubbliche e all’utilizzo degli spazi destinati all’attività mercantile, rendendo ancora più forte il binomio economia-cultura. L’opera fornisce anche una corretta chiave di lettura dell’evoluzione delle politiche di urbanizzazione adottate nel territorio di riferimento tenendo conto degli influssi ricevuti, nel tempo, dai contesti sociali, culturali ed economici.
Il libro è dedicato al prof. Francesco Dalla Valle, membro del Consiglio di Indirizzo della Fondazione, in occasione dei festeggiamenti per il suo 90° compleanno. Quest’opera approfondisce il profilo di un uomo che ha fatto dello studio e dell’insegnamento la vera missione della sua esistenza, senza comunque trascurare interessi e relazioni che hanno sviluppato in lui una personalità poliedrica, sempre attenta a uomini e cose, rendendolo spesso oggetto di attestazioni di stima e di amicizia. Egli può vantare un’esperienza trasversale a molte generazioni ed è proprio dai banchi di scuola, in particolare dal suo Liceo Scientifico, che questo intreccio ha formato una trama che si cala sulla nostra città ed esprime non solo cultura, ma attenzione, comprensione, ascolto, vivacità e capacità di sintesi.
Dall’anno mille all’età contemporanea, dall’antica pieve alla tipografia clandestina della Resistenza, il libro ripercorre i quasi nove secoli della storia di San Patrizio, un paese tra Imola e l’antica Caput Silicio, le cui origini risalgono ai tempi in cui la zona era meta di pellegrini provenienti dalle isole britanniche e dai quali sembra derivare la dedicazione dell’antica pieve al santo patrono d’Irlanda. Oltre alla chiesa, l’antico mulino ed il Canale dei Molini, questo viaggio nel tempo porta il lettore alla scoperta di altri luoghi identificativi di questa comunità quali la farmacia, l’osteria, la stazione ferroviaria, le scuole elementari ed il cimitero.
Il libro è stato pubblicato in occasione del restauro della Resistenza argentea della Patrona Fusiniani eseguito dall’orafo Paolo Ponzi.
Il libro ripercorre la sommossa e il sacco di Lugo,episodio di insorgenza contro le truppe francesi avvenuto nella cittadina romagnola tra il 30 giugno e l'8 luglio 1796.
Il volume, frutto di un ampio lavoro collettivo, nasce con l’obiettivo di studiare questa lunga storia, caratterizzandosi anzitutto per una solida aderenza alle fonti. La storiografia locale è cresciuta in gran parte senza il supporto degli archivi locali. Si trattava pertanto di far affiorare la documentazione d’archivio, a stampa, iconografica, facendone il puntello sicuro di ampie ricognizioni tematiche. La struttura del volume riflette questa impostazione: i contributi della prima sezione (Momenti) servono a fissare le coordinate fondamentali, sul piano politico-istituzionale, della plurisecolare storia fusignanese e del suo rapporto con le realtà limitrofe: gli autori riflettono su alcuni nodi storici ai quali si legano, in età moderna e contemporanea, il processo di formazione dell’identità del paese e della comunità, i momenti di rottura e quelli in cui agisce il peso di forti tradizioni e lunghe sedimentazioni. La seconda sezione (Aspetti) recupera numerose esperienze di vita locale. Uno spazio apposito (Fonti e materiali) è infine dedicato alle istituzioni, agli archivi pubblici e privati presenti nelle città che, avendo avuto relazioni con il territorio fusignanese, conservano numerose tracce della sua storia e della sua memoria. Baioni Massimo/Belletti Alfredo/Bollosi Giuseppe (a cura di) Ravenna : Longo, (2006). 1230 p. ill.
In questo volume sono raccolte le lettere di Fortunato Guerrini, un giovane ventottenne, prossimo alla laurea, trascinato dagli eventi in guerra e disperso in Russia. Rispetto ad altre testimonianze, questi scritti offrono informazioni caratterizzate da immediatezza ed imparzialità: Fortunato infatti non era né un fanatico convinto, né un antifascista e nemmeno un militarista guerrafondaio: le poche volte che inneggia alla vittoria lo fa perché essa avrebbe significato la fine della guerra e il suo ritorno a casa. La speranza che, salvo rari momenti di sconforto, traspare sempre dalla sua prosa, rappresenta il motivo costante e il maggior pregio morale di questa raccolta: non farsi mai sopraffare dalle difficoltà, “la vita vale sempre la pena di essere vissuta”.
Il volume raccoglie un ricchissimo carteggio del lughese Giacomo Manzoni (1816-1889). Intellettuale di rango, ministro delle Finanze della Repubblica Romana ed appassionato cultore del libro, il Manzoni fu tra i fondatori della bibliografia intesa come scienza moderna. Questa ricca antologia, che comprende seicentoquattordici lettere scritte fra il 1834 ed il 1888, è corredata di abbondanti note illustrative dedicate all’identificazione delle numerose personalità coinvolte, alla registrazione delle molteplici opere a stampa ricordate ed al chiarimento dei nodi problematici che intersecano il dialogo del Manzoni con i suoi corrispondenti.
Illuminismo e rivoluzione, regime napoleonico, romanticismo e restaurazione, tre fasi storiche lungo le quali si svolsero la giovinezza, la maturità e la vecchiaia di Giuseppe Compagnoni (1754-1833). Una consonanza biologica, psicologica e culturale documentata da queste lettere che confermano la calda umanità e l’alto livello intellettuale di questo lughese di nascita e milanese di adozione, indubbiamente uno dei protagonisti della cultura italiana nel trapasso dal Settecento all’Ottocento.
Il libro è stato pubblicato in occasione del quarantennale dell’inaugurazione della sede di viale Orsini del Liceo scientifico. All’interno le interessanti relazioni degli studiosi presentate durante le giornate di studio dedicate allo scienziato nel 1997 e un minuzioso inventario delle carte di Gregorio Ricci Curbastro che sono conservate nel liceo. Scritti di Giordano Dalmonte et al.; coordinamento e redazione Claudia Bartolotti, Antonio Pirazzini.
Raccolta fotografica su Lugo dagli inizi del ‘900 (personaggi, luoghi, avvenimenti e costume)
Lugo è una città che ha una relazione particolare con il volo: qui è nato Francesco Baracca. Il volo rappresenta da sempre un sogno dell’umanità, dal mito di Icaro alle moderne e sofisticate tecnologie che lo hanno reso realtà. Dal mito e dalla tecnologia all’arte: Oliviero Barbieri, volando come Icaro e Baracca ci dona una visione aerea della città trasformata dalla sua sapienza artistica e prosegue con la relazione voluta fra Lugo e il mare. Un mare finora lontano che Barbieri avvicina liberando Lugo dal vincolo dell’entroterra e proponendola come città aperta, libera e ospitale.
Quest’opera rappresenta , in ordine cronologico, il terzo appuntamento con la fotografia d’autore dedicata a Lugo ed alla sua comunità. Il percorso, iniziato con Barbieri (“Lugo e il mare”) e proseguito con Farrell (“Né vicino né lontano”), continua con un’opera collettiva cui hanno lavorato dodici fotografi, sei di fama nazionale ed internazionale e sei giovani di sicuro talento, allievi, in buona parte dei primi. E’ la prima volta che si offre un’immagine della città vista attraverso “altri” occhi, occhi di artisti che ci restituiscono aspetti assolutamente insoliti del luogo in cui viviamo e che ci permettono di cogliere essenze che, per noi che abitiamo in questi luoghi, non possono che sfuggire allo sguardo.
Nel libro si ripercorre la storia di questo quartiere di Lugo nato da un piccolo agglomerato di case sorte nelle vicinanze di una chiesetta. Terminato il flagello della peste che decimò la popolazione di Lugo nel 1736, la famiglia Rossi, proprietaria dei poderi in Via Lato di Mezzo, al posto di un piastrino devozionale già esistente in questa zona, fece costruire, in segno di ringraziamento alla Madonna per lo scampato pericolo, una cappella votiva contenente l’immagine della B.V. della Misericordia, oggi nota come Madonna delle Stuoie. Con il passare del tempo, attorno a questa piccola chiesa si è formato quello che oggi è un popoloso quartiere di Lugo.
La vicenda umana ed intellettuale di Pietro Cavallini (1891-1967), bibliofilo ed erudito lughese, che nell’arco della sua vita fu impegnato a costruire una biblioteca personale di circa 24 mila libri, si inserisce a pieno titolo nella tradizione culturale della Bassa Romagna dove, tra Ottocento e Novecento si formarono raccolte bibliografiche private di grande interesse. Il fondo bibliografico di Cavallini, donato al Comune di Lugo, è collocato negli spazi della Biblioteca Trisi al fine di permetterne la conservazione e la fruizione da parte del pubblico.
Catalogo della mostra organizzata a Lugo corredato da un ampio e documentatissimo saggio musicologico dove vengono catalogate e analizzate centinaia di lettere di Rossini o a lui indirizzate.Questo, raccolto da Piancastelli nell´arco di una vita dedicata al più nobile mecenatismo culturale, è senza dubbio il corpus epistolare più consistente relativo al compositore. Paolo Fabbri coglie, inoltre, l´occasione per compiere opportuni aggiornamenti agli aspetti relativi ai rapporti tra Rossini e Firenze, tralasciati dalle pubblicazioni apparse in occasione delle celebrazioni bicentenarie. Fabbri Paolo (a cura di) Lucca : Libreria musicale italiana, stampa 2001. LVI, 354 p., [21] c. di tav. : ill. Catalogo della Mostra tenuta a Lugo nel 2001. - Errata corrige alleg.
Questo libro racconta dei protagonisti della scienza romagnola. Solo per citarne alcuni: Evangelista Torricelli, Carlo Matteucci, Gianbattista Morgagni, Silvio Zavatti, Gregorio Ricci Curbastro, Maurizio Bufalini. Vi sono narrate le vicende umane – spesso sorprendenti, a volte avventurose e mai prive di risvolti affascinanti – e le vicende scientifiche: due aspetti che si dimostrano sempre inestricabilmente legati.
L’opera si compone di due volumetti: lo stradario del capoluogo(Lugo) e quello del forese. Per ogni via, piazza o carrara in essi descritte, oltre ad essere indicata la posizione e la diramazione è riportata l’origine e la storia.
La Romagna è terra di aviatori e Lugo ne è la capitale. La conquista del cielo, prima grande rivoluzione del XX secolo, è stata vissuta qui con interesse e passione straordinari. Del lughese sono pionieri e protagonisti autentici della storia dell’aviazione; di Lugo è Francesco Baracca, l’asso dei cacciatori italiani. Il mito delle sue imprese affascinò negli anni fra le due guerre mondiali una schiera vastissima di giovani molti dei quali realizzarono il sogno di divenire piloti. Questo libro raccoglie le loro storie che, assieme a quelle di tanti altri aviatori, costituiscono oggi la tradizione aeronautica di Lugo.
Questo libro è “l’autobiografia” integrale (scritta nell’arco di un periodo che va dal 1947 al 1955) di Francesco Balilla Pratella, uno dei personaggi più interessanti e discussi del Novecento musicale romagnolo e italiano, il quale,. poco prima di morire, affidò alla famiglia questa opera manoscritta già intitolata “Testamento”. Il libro è un prezioso strumento di conoscenza della vita di Maestro, dei suoi rapporti con alcuni fra i maggiori esponenti della cultura del Novecento e del suo specifico impegno nel Futurismo che lo portò all’assidua frequentazione del gruppo di Martinetti e lo indusse a comporre i celebri Manifesti Musicali del movimento oltre ad altre opere come “L’aviatore Dro”. I manoscritti originali del Maestro sono stati raccolti dalla figlia Eda e donati alla Biblioteca Trisi di Lugo.
Il libro, attraverso una raccolta di foto ed articoli di giornali, ripercorre puntualmente un secolo di storia del Comune di S. Agata, dal 1945 al 2005
La registrazione e la catalogazione di oltre 450 documenti provenienti dall’archivio della famiglia Emaldi ha permesso di scoprire le notizie più importanti della straordinaria vita di questo illustre diplomatico e benefattore lughese. Nella prima parte del libro sono raccolti dodici saggi che, oltre a ripercorrere la vita di Monsignor Emaldi, affrontano gli aspetti socio-culturali, politico amministrativi, ecclesiastici e territoriali di Lugo e prendono in esame le tre istituzioni fondate da Tomaso Emaldi (la Cattedra di Teologia presso il Convento di S. Domenico, la Scuola delle Maestre Pie e l’Opera Pia Emaldiana). Nella seconda parte del volume è stata costituita una piccola antologia emaldiana. In coda, il Catalogo dei documenti consultati dell’Archivio della famiglia Emaldi di Errano, la Postfazione dei giovani Conti Emaldi e l’albero genealogico.
Nel libro è presentata la storia di Villanova di Bagnacavallo a partire dal 1272, anno al quale risale la prima memoria di questo piccolo paese, oltre alla raccolta di documenti, fotografie e delle tante vicende di uomini e donne di Villanova che hanno partecipato ad eventi della Storia.
Nel contesto di una nuova sensibilità e metodologia per la ricostruzione storica della vita delle comunità ebraiche italiane dall’epoca del ghetto all’emancipazione, il volume adotta una prospettiva interna al mondo ebraico usando una fonte da esso prodotta. La vita e i pensieri di una Comunità ebraica del Seicento, quella di Lugo, riemergono, infatti dal registro dei verbali delle sedute consiliari degli anni 1621-1630, il più antico della serie, oggi conservato alla British Library che qui è trascritto in versione originale e presentato in traduzione italiana. Nelle riunioni, il Consiglio della comunità affronta problemi che vanno dall’insegnamento delle scuole ai turni di preghiera, dalla tassazione dei membri all’aiuto ai poveri, dalla vita delle confraternite ai rapporti col potere civile e religioso e con le altre comunità. In Appendice, si pubblica un poema ebraico, conservato presso il Jewish Theological Seminary di New York, composto in memoria di un episodio increscioso avvenuto nel 1829 in casa di Mosè Sinigaglia, membro della comunità ebraica di Lugo, scampato a un tentativo di furto con grave pericolo della stessa vita.
Il libro, presentato in occasione del 90° anniversario della fondazione del circolo «Silvio Pellico» di Lugo è frutto di un attento lavoro di raccolta e ricerca che parte dal lontano 1919, quando un gruppo di trentadue giovani, accogliendo l’invito di Mons. Enrico Guerrini, allora prevosto della Collegiata, e con il fondamentale impulso di Vito Montanari, diedero vita a quello che diventerà il Circolo cattolico lughese, uno dei più importanti della Bassa Romagna e fra i più grandi di tutta la regione. L’Avvocato Montanari (Lugo 1894-1984) formò e raccolse attorno a sé i giovani facendoli crescere nell’amore reciproco e per la Chiesa. Nonostante il decreto fascista del 1931 che fece chiudere tutti i circoli cattolici, Vito Montanari, la sera in bicicletta visitava le canoniche delle città, dei paesi, dei borghi nelle Valli del Senio, del Santerno e del Lamone, diffondendo coraggio e proclamando la potenza dello Spirito Santo. Grazie a questa sua azione preparò una classe dirigente che nell’immediato secondo dopoguerra, indirizzò i cittadini sulla via della libertà e della democrazia. Dopo avere dedicato la sua vita agli altri si spegnerà il 4 gennaio 1984 nella sua Lugo, all’Ospizio Sassoli, dove si era ritirato povero tra i suoi poveri.