Restaurate due tele

Anticamente era un oratorio dedicato a San Giuseppe e risale al 1620, anno in cui ne fu terminata la costruzione e avvenne la dedicazione. La facciata settecentesca si presenta a due pianiscanditi da un cornicione. Nell'insieme risulta ben proporzionata e armoniosa. All'interno la navata centrale, alta e slanciata, è fiancheggiata da due navate laterali, basse e strette, interrotte da due ampie cappelle.

 

Nel 1624 un bimbo lughese ricevette in regalo una statuetta con l'immagine di S. Giuseppe e insieme ad altri compagni la collocò in una nicchia con un piccolo altare in questa chiesa. Con l'aiuto dei genitori e delle pubbliche istituzioni chiedettero e ottennero di fondare una confraternita, composta da dodici ragazzi, a cui seguì il permesso di costruire un oratorio e la chiesa di San Giuseppe.

 

L'apparato decorativo interno è costituito da stucchi barocchi e disegni in chiaro e scuro eseguiti dal lughese Cesare Ruina durante i lavori di rastauro dell'edificio avvenuti nel 1874-76. Quattro splendidi ovali raffiguranti gli Evangelisti, sono opera di Ignazio Stern (1680-1748), come pure le due tele raffiguranti rispettivamente la morte di S. Anna e la morte di S. Giuseppe, mentre la tela "Madonna della neve con S. Giuseppe, S. Michele e anime preganti" è di Benedetto Del Buono (1711-1775). Completano l'apparato decorativo, la statua di S. Giuseppe della bottega Graziani di Faenza del 1874 e la statua dell'Immacolata dello scultore modenese Bartolomeo Schedoni (1614).