LA VITA VALE SEMPRE LA PENA DI ESSERE VISSUTA
In questo volume sono raccolte le lettere di Fortunato Guerrini, un giovane ventottenne, prossimo alla laurea, trascinato dagli eventi in guerra e disperso in Russia.
Rispetto ad altre testimonianze, questi scritti offrono informazioni caratterizzate da immediatezza ed imparzialità: Fortunato infatti non era né un fanatico convinto, né un antifascista e nemmeno un militarista guerrafondaio: le poche volte che inneggia alla vittoria lo fa perché essa avrebbe significato la fine della guerra e il suo ritorno a casa. La speranza che, salvo rari momenti di sconforto, traspare sempre dalla sua prosa, rappresenta il motivo costante e il maggior pregio morale di questa raccolta: non farsi mai sopraffare dalle difficoltà, “la vita vale sempre la pena di essere vissuta”.